Antropologia della fragilità2020
Il Museo Nori De’ Nobili si prepara a inaugurare la mostra ANTROPOLOGIA DELLA FRAGILITA’ di Silvia Fiorentino: il progetto è stato ideato dall’artista appositamente per il Centro Studi sulla Donna nelle Arti Visive Contemporanee
Il Museo Nori De’ Nobili della Città di Trecastelli inaugura, sabato 12 settembre 2019 alle ore 21.15, la mostra personale di Silvia Fiorentino ANTROPOLOGIA DELLA FRAGILITA’, a cura di Simona Zava. L’esposizione è il nuovo grande progetto che il Museo ospita nelle sale del Centro Studi sulla Donna nelle Arti Visive Contemporanee. La mostra, progettata dall’autrice appositamente per il Museo e il Centro Studi, è articolata in tre percorsi, che permettono di scoprire la ricerca di Silvia Fiorentino e la sua dimensione di donna e artista contemporanea. Il riferimento all’antropologia è ricorrente nel lavoro di questa artista e anche espressione delle sue opere; nel percorso “Universo Femminile” l’artista affronta, con sculture in ceramica e grandi carte dipinte a olio, la tematica della donna; nel tema “Poesia” la ceramica è protagonista indiscussa dell’indagine sul rapporto tra arte e poesia; in “Scarti Umani” figure realizzate su grandi carte e disegni raccontano invece il tema della diversità. La mostra è una sintesi del cammino artistico di Silvia Fiorentino e delle tematiche, cariche di contenuti e complesse, su cui l’artista lavora da sempre. Silvia Fiorentino è nata a Milano, ma vive e lavora nelle Marche, ad Ancona, da molto tempo. Dopo gli studi di Architettura a Milano intraprende la sua poliedrica ricerca artistica; con pittura, scultura, installazioni e disegno le sue opere sono state protagoniste in prestigiose mostre e collezioni sia pubbliche che private. L’Appuntamento con ARCHEOLOGIA DELLA FRAGILITA’ e Silvia Fiorentino è quindi fissato per sabato 12 settembre, alle ore 21.15, al Museo di Trecastelli, con la presentazione che vedrà la presenza dell’artista. ARCHEOLOGIA DELLA FRAGILITA’ è promossa dall’Assessorato alla Cultura della Città di Trecastelli, in collaborazione con il Museo comunale d’arte moderna dell’informazione e della fotografia di Senigallia e l’Associazione Carlo Emanuele Bugatti – Amici del Musinf e ha il patrocinio della Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Marche. L’ingresso e le visite guidate, per singole persone e gruppi, sia alla mostra che al museo, sono gratuiti.
Per Informazioni: Ufficio Turistico_Museo Nori De’ Nobili –Villino Romualdo- Piazza Leopardi, 32 loc. Ripe – Trecastelli (Ancona); tel. 071. 7957851 – trecastelliufficioturistico@gmail.com – www.museonoridenobili.it
Antropologia della Fragilità – l’impronta del sentire di Silvia Fiorentino
Nella vasta produzione dell’artista Silvia Fiorentino, che va dall’amore per la ceramica a quello della pittura e del disegno, in Antropologia della Fragilità ci fa scoprire, nei tre percorsi in cui è articolata la mostra, come ogni forma d’arte non conosca confini. Le opere si svelano sulla superficie che le ospita, occupano lo spazio e si fanno racconto intenso, sinuoso, che nasconde e rivela. La complessa ricerca della Fiorentino, in una continua successione di meditazione ed esecuzione, illusione e realtà, presenza e assenza, rimanda a una sfaccettata dimensione di donna e artista contemporanea. L’incipit della mostra, come l’artista dice, sono due tele dedicate ai paesaggi, vissuti con esplicito senso di appartenenza, come luoghi della memoria e risolti con vibrante emozione. L’Universo Femminile è il primo percorso nel quale ci conduce: le donne, rappresentate con segno espressivo, evocano un sapore lirico e al tempo stesso inquietante. Sculture risolte con una sensibilità ancestrale dialogano con figure che prendono vita su grandi carte dipinte a olio; donne assorte e fragili, difese dalla confortante presenza di un animaletto che contribuisce a dar loro una simbolica e intimistica connotazione. L’artista si apre alla Poesia nel secondo percorso, dove va a indagare il rapporto della poiesis nell’arte; le ceramiche si fanno impronte di un vissuto antico e recente insieme, forme dense di una memoria arcaica, fragili nella loro preziosità. Così il linguaggio diventa muto, segreto, ma solo in apparenza, perché le opere trasmettono a chi le osserva la poesia e l’amore di chi le ha create. Scarti Umani, legato al tema della diversità, è il terzo percorso in cui Silvia Fiorentino ci conduce; figure disegnate su carta si fanno portatrici dei disagi di un’umanità al margine; utilizza un segno forte, usa la matita e si avvale del colore per sottolineare una realtà drammatica e dolorosa. Nell’osservare la ricerca dell’artista bisogna tener conto di questi tre diversi percorsi su cui scorre la sua sensibilità e che confermano non solo la sua vivacità operosa, ma la necessità di trovare nuove e diverse espressioni, per coltivare i suoi dialoghi animati, intesi a conoscerne le risorse più segrete, patrimonio esclusivo del suo vissuto storico e personale. Il riferimento al tema dell’antropologia è ricorrente nel modus operandi di Silvia Fiorentino, è l’espressione della sua ricerca, vissuta come conquista di sé. E’ comprensibile che la mostra sia la sintesi di un proseguo assoluto dove interviene la cultura antropologica dell’artista, carica di contenuti e tematiche complesse; opere che propagano l’impronta del suo sentire, condizione universale nella quale riconoscersi.
Simona Zava